martedì 20 aprile 2010

Shame!

Il 12 luglio 2007 ,in un quartiere a sud-est di Baghdad,un Apache americano apre il fuoco su un gruppo di civili,uccidendo 11 persone tra cui 2 bambini e due membri della Reuters, l’operatore 22enne Namir Noor-Eldeen ed il suo autista Saeed Chamagh.
Il 6 aprile 2010 il sito web americano WikiLeaks.org ha messo in rete il video. Il filmato è girato dalla videocamera automatica dell'elicottero e contiene la registrazione degli scambi concitati tra i soldati Usa.

L’equipaggio americano che ha probabilmente scambiato la videocamera dell’operatore per un lanciarazzi, dopo aver ricevuto il permesso,apre il fuoco indiscriminatamente sul gruppo di persone che stavano semplicemente camminando per la strada.
"Guardate quei bastardi morti!", esclama uno dei piloti dopo il primo attacco contro il gruppo.
Successivamente l’elicottero aprirà nuovamente il fuoco su gli uomini accorsi nel tentativo di soccorrere i feriti e sul veicolo di uno di questi ,dai cui finestrini si vedono due bambini a bordo.
Quando viene a sapere che nell’attacco sono rimasti feriti anche due bambini sul furgoncino del soccorritore uno dei soldati esclama “E’ colpa sua,non doveva portare i bambini nella battaglia!”.
Il video mostra successivamente soldati americani, giunti sul luogo dell’attacco, tentare di salvare i bambini portandoli in un pronto soccorso Usa; ma i soldati poco dopo riceveranno l’ordine di portarli in un normale ospedale iracheno.


Non sono stati uccisi deliberatamente da parte nostra civili innocenti.
Ci siamo impegnati molto per impedirlo.
So che due bambini sono rimasti feriti, e abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarli.
Non so come i bambini sono rimasti feriti



Major Brent Cummings, executive officer 2-16, US army (Washington Post)




mercoledì 14 aprile 2010

Detenzione Illegale


Per molti rifugiati che cercano di raggiungere l’occidente passando dalla turchia, gran parte dei quali minori, gli infernali viaggi verso condizioni di vita migliori terminano a Pagani un sobborgo industriale a nord di Mytilini, capoluogo dell’isola di Lesbo, Grecia.
Il flusso migratorio verso la Grecia è in aumento e punta direttamente su Lesbo,
dove arrivano soprattutto iracheni, curdi e afgani ,ed è qui che il loro viaggio si arresta.
Infatti da quando l’Italia e la Spagna,grazie agli accordi bilaterali con i paesi del Maghreb,hanno reso quasi irraggiungibile il loro suolo,molti rifugiati hanno scelto la rotta che passa per la Turchia.
Così sempre più giungono a Lesbo dove, per il regolamento n.343\2003, approvato nel 2002 dai ministri degli interni dell’Ue, conosciuto come Dublino ll,che vincola i profughi a poter presentare una sola richiesta d’asilo nel primo paese europeo in cui arrivano, si trovano in una specie di gabbia a cielo aperto, finchè non vengono arrestati e condotti in carcere.
Qui tutti i profughi sono trattati come immigrati irregolari, compresi i bambini, violando sia la legge greca che la convenzione Onu sui diritti dell’infanzia.
Le condizioni di vita all’interno del carcere di Pagani sono terribili.
I reclusi sono tenuti in stanzoni sovraffollati,nell’agosto del 2009 più di 800 migranti irregolari,inclusi bambini e donne incinte, erano trattenuti in aree progettate per ospitare circa 400 persone,in pessime condizioni igieniche, senza diritto nè dell’ora d’aria né ad avere qualsiasi contatto con l’esterno.
(http://www.youtube.com/watch?v=a3oAo6cUkFc&feature=related)
A giugno del 2008 un team di Medici Senza Frontiere ha iniziato un progetto per garantire assistenza medica e supporto psicologico ai detenuti e per effettuare lavori di manutenzione nel centro.
Il progetto si è fermato però quattro mesi dopo a causa della scarsa disponibilità delle autorità locali.
I medici hanno avuto serie difficoltà nell’accedere al carcere e nell’assistere liberamente i pazienti; costretti ,spesso,a visitare i reclusi attraverso le sbarre.
“Il contributo limitato delle autorità ha ostacolato il nostro sforzo di offrire assistenza medica e di migliorare le condizioni all'interno del centro di detenzione", ha detto Yorgos Karagiannis, capo missione dei progetti di MSF per i migranti senza documenti in Grecia.
"Ci sono voluti più di tre mesi – con la pressione di MSF e di altri attori – per permettere ai migranti di utilizzare regolarmente il cortile, assegnare un nuovo medico alla struttura e avviare i lavori di manutenzione del centro. Gli interventi tecnici che abbiamo realizzato per migliorarne le condizioni avrebbero fatto la differenza, ma le autorità non hanno potuto garantire né una minima manutenzione, né gli interventi di pulizia. Devono pertanto dimostrare l'impegno necessario per tale situazione, dal momento che ci sono ancora donne, minori e bambini piccoli rinchiusi negli stessi locali degli uomini adulti, in condizioni inaccettabili, senza alcuna attenzione ai loro crescenti bisogni".

L’Acnur, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, accusava nel 2008 la Grecia di violare i diritti dei richiedenti asilo e di non rispettare le norme del Regolamento di Dublino. l'Acnur chiudeva il suo rapporto raccomandando alla Grecia di impegnarsi nell'applicazione del Regolamento e chiedendo al governo di Atene, coinvolgendo tutti gli stati Ue, di adeguare il suo sistema di accoglienza per i migranti.
Nel 2009 i socialisti, dopo aver vinto le elezioni, hanno promesso la costruzione di nuovi istituti e la chiusura di Pagani.
“Chiedo perdono per la mancanza di umanità in questo lager di anime, al cui confronto l’inferno dantesco impallidisce” ha dichiarato il viceministro Voughias dopo aver visitato il carcere.
Oggi, dopo un breve periodo di chiusura, il centro di detenzione è ancora attivo.

http://www.youtube.com/watch?v=lP2yT6EjBXo&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=s1zbm6TsmBQ&feature=related