mercoledì 30 marzo 2011

Carrotmob, un nuovo modo di difendere l’ambiente

Carrotmob è stato sperimentato per la prima volta a San Francisco il 29 marzo 2008,ottenendo un grande successo. A oggi ne sono stati organizzati oltre venti in diversi paesi del mondo, dal Sud America fino all’Asia.
Carrotmob è uno tra i progetti di maggiore successo dell’azienda californiana Virgance. Virgance nasce nel 2008 con l’incontro tra Brent Schulkin, un ambientalista laureato in Comunicazione, e Steve Newcomb, che invece ha seguito studi economici ed è un esperto di computer. I due decidono di fondare un’azienda per realizzare iniziative e progetti in grado di modificare il mondo del business rendendolo più responsabile riguardo ai temi ambientali e sociali. A oggi la loro idea è cresciuta molto e non cessa di ottenere consenso.

Che cos’è Carrotmob? Il progetto si fonda sull’idea di poter utilizzare il potere dei consumatori e la loro unione, soprattutto grazie ai social network, per influenzare il comportamento delle attività commerciali al fine di renderle più responsabili a livello ambientale e sociale. Come funziona? In pratica consiste in un boicottaggio al contrario: in una determinata città s’indice un’asta tra le attività commerciali prescelte, riguardanti lo stesso settore, che viene vinta da quella che s’impegna a spendere di più per rendere la sua attività eco-compatibile. Successivamente, determinata la data, viene organizzato, tramite social network come facebook e twitter, un grande raduno di consumatori che realizzando acquisti nel negozio vincitore aiutano l’attività a mantenere le promesse prese.
Secondo Brent Schulkin: “Per influenzare un’azienda a livello globale serve un numero significativo di persone e se c’è una prospettiva di guadagno, un’impresa farà qualunque cosa”. Dal 2008 ad oggi sono state realizzate diverse iniziative sul modello di Carrotmob in diversi paesi del mondo. Si stima che abbiano prodotto un risparmio di circa 18 milioni di kilowatt-ora di elettricità, equivalente a 1.5 milioni di galloni di benzina.

Il progetto, nonostante l’incredibile riuscita, è però considerato da Steve Newcomb solo un inizio: «Il secolo scorso è stato quello dell'innovazione e delle invenzioni. Questo invece sarà il secolo in cui "aggiusteremo" tutto ciò che abbiamo costruito senza che la sostenibilità fosse un requisito, il che significa che saremo ricordati come la generazione del Grande Restauro. Per poter apportare tutti i cambiamenti di cui abbiamo bisogno molti sostengono che ci serva qualcosa di assimilabile all'Apollo, il progetto che fece dire a Kennedy che un giorno saremmo arrivati sulla Luna. Ma non ce ne basterà uno: abbiamo bisogno di cinquecento progetti Apollo, ed è esattamente questo che è Virgance. Fin dall'inizio la nostra impresa ha attirato molta attenzione sulle sue attività perché siamo unici nel nostro approccio e abbiamo il sostegno di tante persone. La sfida ora è dimostrare che i nostri primi quattro progetti Apollo possono avere successo, per poi procedere a costruire gli altri 496».

da www.Labsus.org

giovedì 24 marzo 2011

Italiani eco-consapevoli

Circa il 76 % degli italiani sono disposti a pagare di più per finanziare le fonti di energia pulita. Questo l’interessante risultato del sesto rapporto MOPAmbiente, promosso da Risl ed Erg, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio.
Il progetto dal titolo “Monitoraggio degli Orientamenti e delle Politiche per l’Ambiente”, iniziativa pensata e promossa da Risl ed Erg con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dal 2003 ha svolto un compito di monitoraggio delle opinioni degli italiani e delle tendenze legislative in campo ambientale.

Secondo i sondaggi svolti in base al progetto, negli ultimi anni gli italiani hanno posto grande attenzione ai temi ambientali, a oggi “l’indice di sensibilità ambientale” si attesta intorno al 69 % della popolazione.
Circa il 50 % dei cittadini italiani s’informano sull’energia alternativa e quasi il totale della popolazione italiana, l’88 %, sostiene di essere disposta a pagare maggiori contributi economici se il risultato è un maggiore rispetto dell’ambiente e lo sviluppo di fonti energetiche alternative.
Il progetto pone gli italiani in una nuova luce, da prova dell’interesse verso l’argomento e la maggiore considerazione e importanza attribuita a un bene comune così importante come l’ambiente.
«Il dato testimonia maggiore coscienza della sostenibilità ambientale, sia dal punto di vista ideologico che economico» commenta Massimo Maria De Meo, direttore del progetto.

Altro dato promettente riguarda le aziende e l’appoggio degli italiani a quelle che producono secondo metodi eco-compatibili. Circa il 70 % degli italiani intervistati, considerano giusto il sostegno economico alle aziende che tengono in considerazione l’ambiente e che promuovono una produzione eco-compatibile.
Il 62 % inoltre è disposto a pagare prezzi più elevati in cambio di prodotti e servizi realizzati secondo le norme di tutela e rispetto dell’ambiente.

Nei sondaggi sono richieste anche le considerazioni sul ruolo che lo Stato deve assumere nella promozione delle energie pulite. L’88 % degli intervistati si schiera a favore del sostegno economico statale alle aziende per la promozione delle energie rinnovabili, all’utilizzo degli eco-incentivi e ai bonus statali per sviluppare nuove tecnologie (30 %).

Secondo gli italiani la prima fonte di energia eco-sostenibile su cui puntare è l’energia solare, che ha raccolto il 58 % dei consensi, al secondo posto viene l’energia eolica al 16 % e solo all’ultimo, promossa da una piccola minoranza, l’energia nucleare (9%).

da www.Labsus.org

lunedì 21 marzo 2011

Video settimanale : Spot Earth Hour 2011

Earth Hour 2011

Il 26 marzo dalle 20.30 alle 21.30 sono la data e l’ora scelta dal WWF per la realizzazione della quinta edizione dell’evento globale più importante dell’organizzazione: Earth Hour.
Nel 2010 più di un miliardo di persone in 124 Paesi del mondo hanno spento la luce per un’ora a testimoniare simbolicamente la volontà di difendere l’ambiente, quest’anno le adesioni sono ancora maggiori.

Si chiama Earth Hour, Ora della Terra, la manifestazione che ormai da cinque anni può essere considerata come il simbolo della lotta del WWF per la difesa dell’ambiente. L’origine dell’iniziativa risale al 2007, quando Sidney rimase spenta per un’ora. Da allora, nei successivi anni, introno all’evento si è costituito un vero e proprio movimento per la sostenibilità del nostro pianeta che non ha mai smesso di espandersi.
L’ultima edizione nel 2010 ha contato sull’adesione di più di un miliardo di persone in 124 Paesi del mondo, con la partecipazione italiana di 140 comuni, 200 aziende e molte tra Associazioni, Enti Locali e scuole.

“Il futuro eco-friendly – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – è un’azione concreta che può iniziare subito. Mentre i Governi discutono sull’accordo globale e sulle regole comuni per vincere la sfida dei cambiamenti climatici, nelle case, nei negozi, uffici, scuole, imprese e perfino per le strade, le azioni quotidiane di centinaia di milioni di persone, sommate insieme, possono avviare il cambiamento che garantirà al mondo nuovo equilibrio ambientale, economico e sociale. Un amministratore delegato può cambiare un’impresa, un bambino di sette anni può cambiare la sua classe, un presidente può cambiare il suo Paese. Ogni singola azione, piccola o grande che sia, sommata a centinaia di milioni di altre, può davvero cambiare il mondo”.
L’obiettivo è di partire da un’ora per arrivare ad un utilizzo consapevole e rispettoso del pianeta da parte di ogni cittadino in ogni sua azione quotidiana, magari iniziando seguendo gli eco-consigli presenti sul sito del WWF.

In Italia hanno aderito 70 città e comuni, da quelle principali come Milano, Bologna, Roma, Firenze, Torino, Palermo a decine e decine di altre.
Insieme a monumenti, piazze, uffici, chiese, sedi istituzionali, negozi, abitazioni il 26 si spegnerà per la prima volta anche il Duomo di Milano.
Le altre icone mondiali previste per questa edizione saranno : la Porta di Brandeburgo, il Cristo Redentore di Rio, il castello di Edimburgo, la ruota panoramica di Londra, il Ponte sul Bosforo, le Kuwait Towers. Ulteriore novità della quinta edizione è la partecipazione all’evento delle 14 navi di Costa Crociera che spengeranno le loro luci sulle acque del Mediterraneo, degli Emirati Arabi, dei Caraibi, del Sud America, dell’Oceano Indiano e dell’Estremo Oriente.
A Genova rimarrà al buio il nuovo Palazzo Costa, tra i primi palazzi a zero emissioni di CO2 in Italia.

L’evento ha ricevuto anche una forte adesione da parte delle imprese. Tramite lo spegnimento simbolico delle luci, iniziative di sensibilizzazione e la distribuzione delle candele simbolo dell’iniziativa, parteciperanno all’evento: Electrolux, Epson, Epson Meteo, Sofidel, UniCredit, Terna, Costa Crociere, Dodo, Auchan, Berendsohn Italiana, Coca-Cola HBC Italia, Sony Italia, Tetra Pak Italia, Peroni e Camomilla Italia.
IKEA, in collaborazione con WWF Italia ed Ecolight, parteciperà tramite l’iniziativa “Bulb Box”. IKEA si adopererà per distribuire, nelle sue sedi e nelle piazze, particolari scatole da utilizzare per raccogliere le lampadine a basso consumo usate, così da permetterne un adeguato e corretto smaltimento.

“L’Ora della Terra prova più di ogni altra cosa che una singola persona ha il potere di fare la differenza”, Andy Ridley, Co-fondatore dell’evento.

da www.Labsus.org

sabato 5 marzo 2011

“How Much CO2”

Quanta anidride carbonica emettiamo nelle varie attività quotidiane? Come possiamo cercare di inquinare meno? Come possiamo calcolare le attività più o meno inquinanti? Da oggi trovare una risposta a queste domande è molto più facile grazie all’applicazione online di General Electric “How Much CO2 is created by”.

La nuova applicazione online promossa da General Electric e creata dal designer David McCandless, permette di calcolare l’emissione di CO2 conseguenza delle più comuni e frequenti attività quotidiane.
La rilevanza e le possibilità di utilizzo della nuova applicazione sono notevoli.
Essa permette, infatti, di informarsi in maniera semplice riguardo l’argomento e costituisce uno strumento concreto, alla portata di ogni cittadino, per contribuire a difendere il nostro pianeta e ad utilizzare l’energia in maniera intelligente.

Inoltre collabora a divulgare un messaggio molto caro anche a noi di Labsus,
ovvero che ogni cittadino nel suo piccolo può modificare le proprie abitudini al fine di difendere un bene comune fondamentale quale l’ambiente.
Ovviamente per farlo in maniera efficace occorre essere informati, ed è proprio questa la finalità del frutto della creatività di David McCandless.
Per fruire di queste informazioni è molto semplice, basta andare sul sito e selezionare le diverse azioni per avere un quadro generale delle emissioni causate da quella attività e da quelle connesse ad essa.

Qualche esempio

Riguardo internet: Ogni anno Skype produce 24 milioni di tonnellate di CO2, Facebook 13.6.
Inviare una mail ne produce 4 grammi, anche se questo valore è condizionato da possibili allegati, che se pesanti comportano un' emissione di 50 grammi.
Internet nel suo complesso produce 300 milioni di tonnellate di CO2 l’anno;

Acqua: L’acqua imbottigliata lontano dal punto di consumo comporta un' emissione di 160 grammi, l’acqua imbottigliata e importata dall’estero 215 grammi mentre se imbottigliata vicino a dove verrà consumata comporta 110 grammi di CO2;

Tv: Per un’ora di visione di una televisione da 15 pollici sono emessi 15 grammi di CO2, da 28 pollici 76 grammi mentre una tv al plasma da 42 pollici ne produce 220;

Alimentazione: Per fare un hamburger si emettono 2,5 kg di CO2, per uno vegetariano invece 1 kg, per 6 uova 1,8 kg, per una bottiglia di latte 720 grammi mentre si emettono 900 grammi per una bottiglia di birra d’importazione.

da www.Labsus.org

Video settimanale: I ribelli resistono a Zawiya