Pasquino

La nuova pagina di satira politica del Velo di Maya deve il suo nome a una storia folcloristica della tradizione romana.
Pasquino era un sarto famoso per la sua maldicenza verso i personaggi influenti dell'epoca e aveva la sua bottega al centro di Roma, nella piazza che ancora oggi porta il suo nome.
Dalla sua morte, a ricordarne la figura, rimane una statua (probabilmente rappresentante in verità un busto di Menelao) collocata in un angolo della piazza.
Da cinque secoli viene utilizzata dai cittadini di Roma per affiggere manifesti di satira e protesta politica.
Per l'attaccamento della cittadinanza alla figura e all'utilizzo della statua né i pontefici né il regime fascista ebbero mai il coraggio di rimuoverla.












































(Daniel Paz, Pagina 12, Argentina)


- C'è un settore le cui idee e azioni puntano a mantenere i Kirchner al governo -
- Quale settore? -
- L'opposizione -
























Giordano Bruno (Trilussa)

Fece la fine de l'abbacchio ar forno
perchè credeva ar libbero pensiero,
perchè si un prete je diceva: - è vero -
lui risponneva: - Nun è vero un corno! -

Co' quel'idee, s'intenne, l'abbruciorno,
pe' via ch'er Papa, allora, era severo,
mannava le scommuniche davero
e er boja stava all'ordine der giorno.

Adesso so' antri tempi! Co' l'affare
ch'er libbero pensiero sta a cavallo
nessuno po fa' più quer che je pare.

In oggi, co' lo spirito moderno,
se a un Papa je criccasse d'abbruciallo
pijerebbe l'accordi cor Governo.

Trilussa





























  

( Vauro, Il Manifesto, Italia )









 












(Brian Gable, The Globe and Mail, Canada)