domenica 6 dicembre 2009

L'Onda Viola

Ieri 5 dicembre 2009 ,si è manifestata una nuova ed inaspettata “Anomalia” italiana: il No B Day.
Perché la definisco così?i motivi sono molti:
- Iniziativa, organizzazione , partecipazione e temi sono stati scelti e utilizzati da cittadini comuni, per la maggior parte giovani.
- La gran parte dei partecipanti non si è riunita sotto una bandiera partitica.
- Nessuno politico è stato invitato a parlare sul palco, solo: giornalisti , artisti, intellettuali e persone comuni.
- Durante la manifestazione non vi è stato nessun atto di violenza.
- Il nuovo luogo di nascita,diffusione ed organizzazione; la rete.

La manifestazione ha rappresentato il rinnovato bisogno di riacquisizione del diritto di partecipazione politica ,orami ridotto solo all’atto del voto, e la voglia di molti cittadini, alcuni né hanno contati 90.000, altri 1.000.000 altri ancora 25, di esprimere la loro disapprovazione per la generale gestione dello stato italiano degli ultimi 15 anni.
La protesta era diretta soprattutto al Presidente del Consiglio Italiano ,ma non solo.E’ stato preso di mira tutto l’apparato politico italiano :dal governo all’opposizione “fantasma”, senza risparmiare neanche la chiesa, e l’atteggiamento, ormai onnipresente, riassumibile nel termine “Berlusconismo”.
La richiesta e la speranza delle persone in piazza quindi non è riassumibile nel solo atto di dimissione del Presidente del Consiglio, ma in un vero è proprio cambio di rotta della politica italiana.
Il “Popolo Viola” si è schierato contro la collusione della politica, l’utilizzo di leggi “ad personam” di Berlusconi, il suo continuo attacco alle istituzioni e alla costituzione, i mancati provvedimenti a tutela dei giovani e dei milioni di lavoratori che stanno perdendo il proprio posto di lavoro, la quasi totale inesistenza di un’opposizione di valore, la condizione dei mezzi d’informazione e argomenti più ampi che riguardano il mondo dell’apparenza e della superficialità istaurato dallo strapotere televisivo ,di cui il popolo italiano ormai è succube.
Ed è proprio la televisione a levare un forte appoggio e eco alla manifestazione rifiutandone la diretta , palesando l’intreccio tra politica e tv e creando un idiosincrasia tra un evento nato sulla rete ed il mezzo d’informazione più potente.

Uno degli aspetti più interessanti è stata la mancanza di bandiere e la totale assenza di figure politiche nell’organizzazione e sul palco, che a contribuito alla nascita di un nuovo senso comune; che racchiude tutta l’indignazione, la rabbia, la vergogna, la voglia di cambiare volto a questo paese, di riconoscersi uniti contro dure battaglie, come quella alla mafia, o di riscoprire ideali dimenticati come la solidarietà.
La necessità , evidentemente condivisa da molti, di spostare il fondamento del dibattito politico su nuove idee, su una nuova energia, identificabile nelle molte giovani menti presenti alla manifestazione.
C’è ,forse, la necessità da parte di molti giovani di avere maggiore rilevanza nella vita politica italiana e di scacciare parte delle accuse che definiscono le giovani generazioni come “marce” o prive di ideali.
Magari ricordando le parole di Montesquieu :” Non sono le giovani generazioni che degenerano:esse si perdono quando gli adulti sono già corrotti”.
Giovani che,insieme a tutti gli altri manifestanti appartenenti ad altre generazioni , non si riconoscono nell’opposizione e nel suo modo di fare politica,un mondo fatto da frasi non dette o dette a metà,di prese di posizione mai chiare e decise.

Contemporaneamente a quella romana si sono svolte manifestazioni parallele anche in 45 città del mondo, tra cui Londra, Barcellona, Amsterdam, Dublino, Parigi, Vienna, San Francisco, Montreal e Sacramento. «Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali- si legge nel testo dell'appello - Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte».
Sul palco di Piazza San Giovanni si sono susseguiti grandi artisti, intellettuali e giornalisti a partire da Ascanio Celestini (www.youtube.com/watch?v=qXK3aQYwcQQ) seguito poi(in modo casuale) dal grande regista Mario Monicelli che ha fatto un vero e proprio appello ai giovani:”Chiedete uguaglianza, giustizia e diritto al lavoro. Niente più di questo. La libertà è già un'altra cosa”.
La piazza si è poi riscaldata quando si è presentato sul palco Salvatore Borsellino, fratello di Paolo,con un intervento durissimo:” Sono qui perché la mafia deve essere cacciata fuori dallo Stato, fuori dalle istituzioni. Sono qui perché Berlusconi deve farsi processare”e prosegue “Il vero vilipendio è che persone come Schifani e Berlusconi occupino le istituzioni”; mentre parla molti agitano la riproduzione dell’agenda rossa che anche lui tiene in mano durante tutto il discorso (www.youtube.com/watch?v=RoBrfE4lcvk 1 parte, www.youtube.com/watch?v=y-d3vG8TZKk 2 parte).
Si sono continuati a susseguire sul palco ed ad intervenire tramite interviste telefoniche e video:
Margherita Hack (www.youtube.com/watch?v=4cBzYNeGDuQ),
Dario Fo e Franca Rame (www.youtube.com/watch?v=XU6hvyl6f0w) che definiscono la giornata storica,
Ulderico Pesce (www.youtube.com/watch?v=P6fR6YcSY8Q),
Saramago , del quale viene letto un messaggio che inizia con la domanda:” Fino a quando Berlusconi attenterai contro la nostra costituzione?” "L'Italia è stata trasformata nella sua ombra grottesca - aggiunge Saramago - l'Italia non merita il destino che Berlusconi le ha tracciato senza il più elementare senso di vergogna di se stesso",
il cantante, attore e scrittore Moni Ovadia (www.youtube.com/watch?v=W9o3QRVYOUQ) ed
il giornalista e scrittore Giorgio Bocca(www.youtube.com/watch?v=HwiR4SCN-Hc).

Nella piazza,invece, tra i rappresentati dei partiti che hanno scelto di essere presenti c'è Antonio di Pietro ,per l'Italia dei valori: "E' la prima giornata di una resistenza attiva prima di dare la spallata finale ad un governo piduista e fascista", commenta.
Al corteo c'è anche una folta rappresentanza del Partito democratico. Applauditissima la presidente Rosy Bindi che ha precisato: "Non siamo frustrati, questo non è un popolo di frustrati ma di indignati". Nessun commento invece dal capogruppo del Pd Dario Franceschini: "Oggi sto zitto, io parlo tutti i giorni, lasciamo parlare i ragazzi e le ragazze che sono qui". Presenti anche il vicepresidente Ivan Scalfarotto, Giovanna Melandri, Ignazio Marino, Rosa Calipari e Paolo Concia ma non il segretario Pierluigi Bersani.
Claudio Fava del coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà sottolinea: "Berlusconi non ne abbia a male ma qui oggi ci sono italiani che vogliono restituire decoro alla nostra democrazia ". "Questa piazza è una risorsa fondamentale per rimettere in campo una alternativa al berlusconismo", gli fa eco Nichi Vendola.
Da piazza San Giovanni il segretario del Pdci Oliviero Diliberto osserva: ''In qualunque paese al mondo Berlusconi si sarebbe già dimesso". Per il leader dei Verdi Angelo Bonelli quella di oggi ''non è una manifestazione di sinistra ma una ventata di aria fresca". Polemico il segretario del Prc Paolo Ferrero, che sottolinea: "L'opposizione è qui". "Vuol dire - aggiunge - che drammaticamente l'opposizione è solo nelle piazze, perché purtroppo nel Parlamento non c'è quasi mai''

Forse è stata davvero una giornata storica come l’ha definita Dario Fo, forse potrebbe essere veramente l’inizio di un movimento, di una nuova idea di politica.
Ora, sicuramente, la sfida più difficile da affrontare è rappresentata dal coordinare e indirizzare tutta l’energia e le iniziative che sono nate e nasceranno da questa manifestazione.
Finalmente, almeno una parte d’Italia,si è svegliata dal suo torpore, si è schierata ed ha fatto sentire la sua voce.
Ora bisogna proseguire su questa strada.


www.noberlusconiday.org

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