mercoledì 6 ottobre 2010

Xenofobia al governo

Lunedì 4 ottobre 2010, ad Amsterdam,è iniziato il processo a Geert Wilders accusato di incitamento all’odio razziale.Geert Wilders è il leader del Partito per la Libertà olandese; partito divenuto,dalle ultime elezioni politiche, una pedina molto importante nello scacchiere della politica olandese.Il suo partito, infatti, alle elezioni di giugno ha ottenuto un risultato molto favorevole, 24 seggi.Risultato che lo rende la terza forza politica del paese dopo il Partito liberale(Vvd) di Mark Rutte , che ha ottenuto 31 seggi ed il Partito laburista (PvdA) di Job Cohen, che ne ha ottenuti 30.I cristianodemocratici (Cda) del premier uscente Jan Peter Balkenende hanno invece ottenuto appena 21 seggi.


La rilevanza degli ottimi risultati elettorali è stata riconosciuta dai successivi accordi presi con le altre formazioni politiche.Dalle elezioni infatti ne è uscito un governo di minoranza, formatosi, dopo numerose trattative, dall’accordo bipartitico tra il Cda e i conservatori del Vvd, e l’appoggio, anche se esterno, del partito xenofobo di Geert Wilders.Appoggio ottenuto con la promessa di mantenere alcune iniziative tra cui, le principali: il divieto di indossare il burqa nei luoghi pubblici,l’obbligo per gli immigrati di sottoporsi e superare un esame di “integrazione”,la perdita della cittadinanza per gli immigrati condannati per reati gravi ,l’espulsione degli imam più radicali oltre all’impegno di una significativa riduzione del flusso immigratorio.Per Verhagen, leader del Cda infatti: «Un milione e mezzo di olandesi hanno votato per il Pvv è inutile cercare di tenerli ai margini del nostro sistema».


Geert Wilders aveva già attirato l’attenzione su di se nel 2008 con la produzione di un cortometraggio di 15 minuti dal nome “Fitna” che,come anche egli dichiarava, doveva dimostrare che il Corano è un ‘ispirazione per l’intolleranza, l’omicidio e il terrore”.Nel processo per incitamento all’odio razziale Wilders dovrà rispondere oltre che della produzione del film, anche per le sue dichiarazioni riguardo il Corano e la religione islamica.Il leader del Pvv ha definito l’Islam una religione fascista ed ha paragonato il Corano al Mein Kampf di Hitler oltre a dichirazioni del tipo:” noi dobbiamo fermare lo tsunami dell’islamizzazione che sta incidendo sul nostro cuore, la nostra identità, la nostra cultura”.


«Sono accusato per aver espresso la mia opinione in un contesto pubblico e come rappresentante del popolo, qualcosa che, vi assicuro, continuerò a fare», ha detto ieri in aula “La giustizia olandese sta processando la libertà di parola di 1,5 milioni di persone».Wilders rischia un anno di prigione, una multa di 7.600 euro e molto di più; una condanna infatti significherebbe per lui l’ineleggibilità al parlamento.Il verdetto è previsto per il 4 novembre, data importante per i risvolti della politica olandese.

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